Il tema vaccinale in questo periodo è molto sentito, su questo tema vi indichiamo le precisazioni di Giampietro Briola, Presidente Avis Nazionale.
” Donare il sangue dopo aver ricevuto il vaccino contro il Covid-19 non comporta alcun rischio nè per il donatore stesso, nè per i pazienti a cui viene trafuso.
Avis è attenta e certa della qualità del sangue e degli emocomponenti che vengono raccolti . Il plasma dei donatori vaccinati o convalescenti, ricco di anticorpi, potrà risultare una fonte primaria per l’ estrazione di immumoglobuline, farmaco utile alla terapia e per la prevenzione dell’ infezione da Covid.
Ci stiamo avvicinando all’ estate, periodo notoriamente difficile e complesso per le donazioni. Guardiamo con preoccupazione e impegno a questa stagione e alla ripresa delle attività sanitarie autunnali: vorremmo non sottoporre i nostri pazienti al rischio della carenza, soprattutto quelli più gravi e cronici, che già hanno pagato un prezzo fin troppo alto alla pandemia. ”
Diamo inoltre indicazione che la sospensione post-vaccinale varia in relazione al tipo di vaccino a cui si è stati sottoposti.
Per il momento sono in uso:
Vaccino Pfizer e vaccino Moderna:
utilizzano entrambi la tecnologia dell’RNA messaggero; sospensione:
– se non compaiono sintomi: almeno 48 ore dopo ciascun episodio vaccinale;
– se compaiono sintomi: almeno 7 giorni dopo la risoluzione dei sintomi
Vaccino AstraZeneca e Johnson & Johnson:
è un vaccino a vettore virale; sospensione:
– se non compaiono sintomi: almeno 48 ore dopo ciascun episodio vaccinale;
– se compaiono sintomi: almeno 7 giorni dopo la risoluzione dei sintomi
Nel caso il donatore sia stato vaccinato con un qualunque vaccino per cui manchino o non si riescano a reperire sufficienti informazioni è necessaria una sospensione di 4 settimane da ciascun episodio vaccinale